Un atleta prima di effettuare la sua prestazione sportiva svolge SEMPRE una attività di riscaldamento. A volte è "visibile" perchè viene svolto sul campo di gioco (calcio, basket, pallavolo) mentre in altri lo è meno perchè è svolto in strutture adiacenti al campo (nuoto, tennis, ginnastica). Ma è un fase INDISPENSABILE che tutti gli sportivi affrontano prima di eseguire la loro performance.
Per gli sportivi di alto livello è una normale precedura pre-gara/allenamento dove preparano i loro muscoli (ma anche le loro menti) alla sfida sportiva. Questa fase perde proporzionalmente (dal mio punto di vista) parte del suo valore, man mano che lo sport che facciamo passa da "vera attività sportiva" a "puro divertimento". C'è anche una questione fisica da non sottovalutare legata alla crescita (NON si può paragonare il lavoro fisico di un bambino con quello di un adulto e tutte le relative fasi intermedie di crescita) ma questo è un tema che in questa sede è meglio non approfondire.
In questo post vorrei provare a chiarire cos'è e a cosa ci serve (servirà) la fase di Riscaldamendo per il livello che ci riguarda.
I giocatori devono effettuare SEMPRE il Riscaldamento prima di ogni evento che richiede loro un impegno psico-fisico intenso.
Cosa produce NON farlo o svolgerlo in modo NON idoneo per l'impegno che si andrà a svolgere? Gli effetti negativi possono colpire la performance (in gergo "non si entra in partita") ovvero l'impossibilità di esprimere tutta la nostra intensità/capacità di gioco fino a quella grave di un danno fisico dell'atleta. E' ovvio che se il cervello invia ai muscoli un segnale di "Potenza Max" e i nostri muscoli/articolazioni non sono preparati è plausibile che qualcosa si possa "rompere". Scaldare i muscoli/articolazioni ci serve per avere la completa elasticità e mobilità di quest'ultimi. In genere atleti con muscolature molto sviluppate hanno bisogno di una fase di riscaldamento più lunga ed intensa per essere efficienti.
NON è possibile pretendere una performance elevata istantanea dal nostro corpo se non è stata preparata precedentemente con una idonea fase di Riscaldamento.
Per definizione la performance elevata la si ottiene SOLO quando tutto il nostro organismo è in condizione per esprimerla. Non trovarsi in questa condizione vuol dire ottenere una performance parziale, di quanto inferiore è proporzionale al "Calore" che manca al nostro organismo per arrivare alla condizione ottimale.
Non riguarda solo la fase il riscaldamento, ma ora spero che il termine "Calore" ci faccia capire che "qualcosa" il nostro organismo brucia per ottenere una performance...quel "qualcosa" nel corpo umano è sinonimo di "cibo". Presentarsi a "serbatoio" vuoto prima di una attività fisica intensa riduce la capacità di produrre "Calore" al nostro organismo e quindi anche la sua capacità nell' esprimere la performance massima. Ovviamente esistono tempi e modi per "rifornirsi" prima di una attività sportiva, ma in questo post volevo solo evidenziare l'importanza di questo fattore.
Chiarito che da un pessimo riscaldamento è poco probabile o impossibile ottenere una performance massima istantanea purtroppo qualcosa di "nocivo" si produce anche a lungo termine. Infatti se i muscoli non lavorano in condizione ottimale è anche probabile che si possono generare dei "micro-traumi" che in giovane età possono non avere un effetto concreto immediato (il tutto si riduce, a volte, in brevi periodi di dolore o fastidio) ma che con l'avanzare dell'età (parliamo di anni...ma il tempo passa e arrivano pure quelli!!) possono arrivare a diventare delle vere e proprie situazioni croniche di dolore.
Essendo stato giocatore mi ricordo benissimo quando a 20 anni facevo 10 minuti di riscaldamento (definiamolo così...) e dopo partitella con schiacciate, tuffi, salti...e poi il giorno dopo, stanco, qualche acciacco ma tutto passava in n°1 giorno. Ora, a 35 anni, se faccio una roba del genere potete stare certi che per una settimana ho la schiena bloccata e il ginoccho DX dolorante.
NON voglio dire che se avessi fatto un riscaldamento perfetto NON avrei nessun problema (Ahime! l'età dopo una certa soglia è un problema per lo sportivo...) ma sicuramente qualche sintomo in meno post-performance ce lo avrei...
Come si svolge la fase di Riscaldamento?
Ora sappiamo cosa ci serve e a quale finalità è destinata questa fase. Il "Come" lo si stabilisce in base alle peculiarità dei giocatori e a quale livello di performance vogliamo arrivare in quella precisa seduta.
Nel caso della pallavolo la performance da raggiungere è SEMPRE quella massima (meglio se in ottica "esplosiva"). Il fattore su cui si cambia (anche in modo evidente) la procedura è la tipologia di atleta con cui lavoriamo. Un atleta allenato, uno meno allenato, un adulto, un bambino sono tutti parametri fondamentali per ottenere la procedura ottimale di riscaldamento.
Ma rimane l'importanza che ogni atleta deve darsi un metodo di riscaldamento che inizialmente può essere indicato dal Trainer ma che nel tempo (anche qui parliamo di anni...) può diventare sempre più specifica per le proprie esigenze. Infatti è molto frequente che da bambini si faccia riscaldamento assieme e il Trainer faccia da "timoniere". In età adulta gli atleti si muovono con maggiore autonomia ma con il know-out acquisito negli anni per svolgere al meglio la procedura ed effettuare un riscaldamento efficace. Il Trainer in questo caso si occupa di risolvere casi specifici su singoli atleti e di applicare loro procedure personalizzate.
Infine la fase di Riscaldamento (per gli sport di squadra) è il momento dove l'Allenatore concede maggiore "libertà" ai suoi giocatori perchè chiusa questa fase l'attenzione vuole che sia rivolta agli esercizi e alla loro corretta esecuzione. Nel "corretta" è incluso anche il livello di "Intensità" che spesso in condizione "Ufficiale" (Gara) si raggiunge in modo "naturale" mentre in allenamento l'atleta lo deve "produrre" per arrivare ad un livello ottimale. Un cattivo riscaldamento NON aiuta l'atleta a predisporsi a questa situazione...
Per gli sportivi di alto livello è una normale precedura pre-gara/allenamento dove preparano i loro muscoli (ma anche le loro menti) alla sfida sportiva. Questa fase perde proporzionalmente (dal mio punto di vista) parte del suo valore, man mano che lo sport che facciamo passa da "vera attività sportiva" a "puro divertimento". C'è anche una questione fisica da non sottovalutare legata alla crescita (NON si può paragonare il lavoro fisico di un bambino con quello di un adulto e tutte le relative fasi intermedie di crescita) ma questo è un tema che in questa sede è meglio non approfondire.
In questo post vorrei provare a chiarire cos'è e a cosa ci serve (servirà) la fase di Riscaldamendo per il livello che ci riguarda.
I giocatori devono effettuare SEMPRE il Riscaldamento prima di ogni evento che richiede loro un impegno psico-fisico intenso.
Cosa produce NON farlo o svolgerlo in modo NON idoneo per l'impegno che si andrà a svolgere? Gli effetti negativi possono colpire la performance (in gergo "non si entra in partita") ovvero l'impossibilità di esprimere tutta la nostra intensità/capacità di gioco fino a quella grave di un danno fisico dell'atleta. E' ovvio che se il cervello invia ai muscoli un segnale di "Potenza Max" e i nostri muscoli/articolazioni non sono preparati è plausibile che qualcosa si possa "rompere". Scaldare i muscoli/articolazioni ci serve per avere la completa elasticità e mobilità di quest'ultimi. In genere atleti con muscolature molto sviluppate hanno bisogno di una fase di riscaldamento più lunga ed intensa per essere efficienti.
NON è possibile pretendere una performance elevata istantanea dal nostro corpo se non è stata preparata precedentemente con una idonea fase di Riscaldamento.
Per definizione la performance elevata la si ottiene SOLO quando tutto il nostro organismo è in condizione per esprimerla. Non trovarsi in questa condizione vuol dire ottenere una performance parziale, di quanto inferiore è proporzionale al "Calore" che manca al nostro organismo per arrivare alla condizione ottimale.
Non riguarda solo la fase il riscaldamento, ma ora spero che il termine "Calore" ci faccia capire che "qualcosa" il nostro organismo brucia per ottenere una performance...quel "qualcosa" nel corpo umano è sinonimo di "cibo". Presentarsi a "serbatoio" vuoto prima di una attività fisica intensa riduce la capacità di produrre "Calore" al nostro organismo e quindi anche la sua capacità nell' esprimere la performance massima. Ovviamente esistono tempi e modi per "rifornirsi" prima di una attività sportiva, ma in questo post volevo solo evidenziare l'importanza di questo fattore.
Chiarito che da un pessimo riscaldamento è poco probabile o impossibile ottenere una performance massima istantanea purtroppo qualcosa di "nocivo" si produce anche a lungo termine. Infatti se i muscoli non lavorano in condizione ottimale è anche probabile che si possono generare dei "micro-traumi" che in giovane età possono non avere un effetto concreto immediato (il tutto si riduce, a volte, in brevi periodi di dolore o fastidio) ma che con l'avanzare dell'età (parliamo di anni...ma il tempo passa e arrivano pure quelli!!) possono arrivare a diventare delle vere e proprie situazioni croniche di dolore.
Essendo stato giocatore mi ricordo benissimo quando a 20 anni facevo 10 minuti di riscaldamento (definiamolo così...) e dopo partitella con schiacciate, tuffi, salti...e poi il giorno dopo, stanco, qualche acciacco ma tutto passava in n°1 giorno. Ora, a 35 anni, se faccio una roba del genere potete stare certi che per una settimana ho la schiena bloccata e il ginoccho DX dolorante.
NON voglio dire che se avessi fatto un riscaldamento perfetto NON avrei nessun problema (Ahime! l'età dopo una certa soglia è un problema per lo sportivo...) ma sicuramente qualche sintomo in meno post-performance ce lo avrei...
Come si svolge la fase di Riscaldamento?
Ora sappiamo cosa ci serve e a quale finalità è destinata questa fase. Il "Come" lo si stabilisce in base alle peculiarità dei giocatori e a quale livello di performance vogliamo arrivare in quella precisa seduta.
Nel caso della pallavolo la performance da raggiungere è SEMPRE quella massima (meglio se in ottica "esplosiva"). Il fattore su cui si cambia (anche in modo evidente) la procedura è la tipologia di atleta con cui lavoriamo. Un atleta allenato, uno meno allenato, un adulto, un bambino sono tutti parametri fondamentali per ottenere la procedura ottimale di riscaldamento.
Ma rimane l'importanza che ogni atleta deve darsi un metodo di riscaldamento che inizialmente può essere indicato dal Trainer ma che nel tempo (anche qui parliamo di anni...) può diventare sempre più specifica per le proprie esigenze. Infatti è molto frequente che da bambini si faccia riscaldamento assieme e il Trainer faccia da "timoniere". In età adulta gli atleti si muovono con maggiore autonomia ma con il know-out acquisito negli anni per svolgere al meglio la procedura ed effettuare un riscaldamento efficace. Il Trainer in questo caso si occupa di risolvere casi specifici su singoli atleti e di applicare loro procedure personalizzate.
Infine la fase di Riscaldamento (per gli sport di squadra) è il momento dove l'Allenatore concede maggiore "libertà" ai suoi giocatori perchè chiusa questa fase l'attenzione vuole che sia rivolta agli esercizi e alla loro corretta esecuzione. Nel "corretta" è incluso anche il livello di "Intensità" che spesso in condizione "Ufficiale" (Gara) si raggiunge in modo "naturale" mentre in allenamento l'atleta lo deve "produrre" per arrivare ad un livello ottimale. Un cattivo riscaldamento NON aiuta l'atleta a predisporsi a questa situazione...
fabio sono ricky io ci sono dal prossimo allenamento!!
RispondiEliminaciao!!
Dear Ricky, alle 20.46 Io (Fabio) e i Tuoi compagni di Squadra eravamo già cambiati e ci stavamo allenando...sei un po' in ritardo per comunicarlo... :(
RispondiEliminaIO NON SONO D'ACCORDO SULLA FOTO DEL MOMENTO!!!
RispondiElimina