La prestazione dell'Italia di Calcio ai Mondiali l'abbiamo vista tutti. E' durata n°3 partite con n°2 pareggi e una sconfitta.
Con la "carica" (in senso istituzionale) di Campioni del Mondo la nostra Squadra doveva presentarsi come l'avversario più ostico per le nostre concorrenti. Ci siamo presentati come Squadra "umile", "modesta" e che trovava nel "gruppo" il principale elemento di forza.
Nel 2006 poteva starci questo approccio al Torneo (era da n°24 anni che non centravamo la Coppa) ed allora può anche starci di "volare bassi". Ma quando sei Campione del Mondo non puoi pretendere di presentarti come la "Cenerentola" perchè sulla maglia hai cucito la Coppa della "Regina".
Quando si è "vincenti" qualcosa cambia e noi Italiani pare che questa cosa non l'abbiamo ancora capito bene. Pretendiamo di essere "umili" anche quando siamo "padroni".
Il risultato è che quando siamo vincenti da "Cenerentola" tutto diventa "Straordinario", "Eroico", "Incredibile" insomma tutti termini che spesso dovrebbero essere associati a "successi" di ben più altro valore morale che quelli di una vittoria in una competizione sportiva.
Invece quando siamo vincenti da "Regina" tutta la euforia si limita ad una "consueta" festa per la bella prestazione e il tutto si riduce come ad una formalità.
Se osservo l'attività del Calcio, io che mi occupo di pallavolo, è perchè questo sport ha il potere (malefico) di trasferire le sue caratteristiche (in positivo e negativo) anche in altri sport specie quando si tratta di comunicazione.
Pare che lo sport in Italia soffra di una "strana" malattia. Vediamo nel "successo meritato" o nella "bravura riconosciuta" un difetto e non una qualità.
Nella Squadra che l'Italia ha portato in Sudafrica tutti possiamo dare un giudizio e tutti possiamo anche dire che non fosse all'altezza della situazione ma NON accetto che TUTTI (Giornalisti, Dirigenti, Atleti, Tifosi) si siano presentati alla manifestazione con quella mentalità del "siamo umili e tutti i nostri avversari sono pericolosi". Per questa ragione io tifo Inghilterra, non perchè voglio tradire la mia Nazione (non lo farei mai...anche se di motivi per farlo ne avrei a camionate) ma perchè si è presentata al Mondiale con l'idea di vincerlo (e loro sono da ben più di n°26 anni che non lo vincono...) e non lo nascondono. Beh! loro agli ottavi ci sono arrivati e la partita che "contava" l'hanno vinta. A noi (come Italia) bastava un pareggio nella partita che "contava" per andare avanti...
Ora si pensa: "Ah! ma se non vincono poi la figura di m.rda la fanno anche loro!", Beh! sapete la mia risposta? Chi se ne frega! Gli atleti Inglesi sanno di essere lì per vincere e usciranno perchè saranno battuti da un avversario più forte e non dalla "paura" di perdere la partita!
Ho usato il termine "paura" perchè è diventato l'alibi più spendibile che la "Truppa Italiana" ha usato per giustificare la figuraccia rimediata in Africa.
Non ho mai visto come una colpa quello il provare a vincere (e perchè no, anche a stravincere...) mentre lo sport in Italia spesso ragiona in senso opposto. Non significa non aver rispetto dell'avversario, ma semplicemente mettere la consapevolezza dei propri mezzi, che mi dispiace dirlo, non può essere pari a quello degli atleti della Nuova Zelanda (nel caso dell'Italia calcistica).
Questa situazione (ahime!) la sta vivendo anche la Pallavolo e da qualche anno anche il Basket. In questi due sport avevamo raggiunto l'eccellenza (nella pallavolo in modo più marcato) e oggi invece siamo dei "poveri nobili". Nel caso della pallavolo ci troviamo che a Settembre avremo il maggior evento di questo sport in casa nostra e con una Nazionale Italiana che è alla ricerca del "gruppo". Non so Voi, ma a sentire questa parola io mi sto già toccando, visto come andato il Calcio...
Insomma, per incanto, vorremmo stupire tutti diventando i Campioni davanti al nostro pubblico...NON FUNZIONA COSI'! a volte capita, ma non si può vincere sempre e solo per le "coincidenze" che a volte fanno sì che la "Cenerentola" diventa una "Regina".
Vincere, per me, richiede un progetto. Vincere "per caso" è un concetto che non mi apparatiene perchè se poi si analizza "razionalmente" il risultato e non nell 'esaltazione emozionale del momento si scopre che ci sono tante eccellenze (in termini di uomini e gioco) che hanno "girato" nel percoso che porta ad una vittoria da "Cenerentola".
Infatti la Federazione della Pallavolo Italiana, in ritardo madornale, solo da quest'anno (la figura di m.rda agli ultimi Europei ha aiutato...) ha istituito veri progetti di "sostegno" per la crescita di gruppi giovanili (Club Italia, UNDER 23) e una reale volontà di seguire i ragazzi più capaci nel cammino in questo sport.
Questo progetto oggi non ci darà nessun beneficio ai Mondiali a Settembre ma vede lontano e prova a mettere un movimento nell'ottica di migliorarsi. Questo lavoro non significa vincere, ma lavorare in quell'ottica. Dico questo perchè i progetti nello sport pare che debbano dare risultati sempre e subito. L'Internazionale FC per vincere una Coppa Campioni ha speso milioni di Euro e ci ha impiegato un po' di anni...quando ha ottenuto il risultato, (forse) l'ha fatto con l'allenatore che aveva l'idea più chiara nel "progetto".
Questo post lo scrivo perchè spesso la comunicazione ci esalta quando lo sport italiano ottiene risultati di eccellenza ma poi non spiega (bene) come quel successo sia stato costruito. Chi prova ad indagare scopre che spesso non c'è nessun progetto o strategia in quel successo ma semplicemente la volontà (questa veramente "eroica") che alcuni atleti o staff tecnici applicano nel provare a raggiungere la vittoria o l'eccellenza.
Ora il calcio fa come la pallavolo qualche anno fa, riparte da un progetto che sia chiama Prandelli. Peccato che Prandelli parte dal nulla perchè le recenti uscite della Nazionale UNDER 21 non hanno prodotto molto (chissà perchè la Nazionale ha vinto nel 2006...guardate il curriculum della UNDER 21 prima del Mondiale 2006...1998-2000: Campione / 2000-2002: Semifinale / 2002-2004: Campione... e poi sembra tutto "casuale"...) ed allora il suo rischio è quello di lavorare ad un "progetto" che non darà risultati e come sappiamo bene tutti quando qualcosa non funziona il primo a mettreci la "testa" è l'allenatore. Speriamo che la Federazione resista alla tentazione...
Con la "carica" (in senso istituzionale) di Campioni del Mondo la nostra Squadra doveva presentarsi come l'avversario più ostico per le nostre concorrenti. Ci siamo presentati come Squadra "umile", "modesta" e che trovava nel "gruppo" il principale elemento di forza.
Nel 2006 poteva starci questo approccio al Torneo (era da n°24 anni che non centravamo la Coppa) ed allora può anche starci di "volare bassi". Ma quando sei Campione del Mondo non puoi pretendere di presentarti come la "Cenerentola" perchè sulla maglia hai cucito la Coppa della "Regina".
Quando si è "vincenti" qualcosa cambia e noi Italiani pare che questa cosa non l'abbiamo ancora capito bene. Pretendiamo di essere "umili" anche quando siamo "padroni".
Il risultato è che quando siamo vincenti da "Cenerentola" tutto diventa "Straordinario", "Eroico", "Incredibile" insomma tutti termini che spesso dovrebbero essere associati a "successi" di ben più altro valore morale che quelli di una vittoria in una competizione sportiva.
Invece quando siamo vincenti da "Regina" tutta la euforia si limita ad una "consueta" festa per la bella prestazione e il tutto si riduce come ad una formalità.
Se osservo l'attività del Calcio, io che mi occupo di pallavolo, è perchè questo sport ha il potere (malefico) di trasferire le sue caratteristiche (in positivo e negativo) anche in altri sport specie quando si tratta di comunicazione.
Pare che lo sport in Italia soffra di una "strana" malattia. Vediamo nel "successo meritato" o nella "bravura riconosciuta" un difetto e non una qualità.
Nella Squadra che l'Italia ha portato in Sudafrica tutti possiamo dare un giudizio e tutti possiamo anche dire che non fosse all'altezza della situazione ma NON accetto che TUTTI (Giornalisti, Dirigenti, Atleti, Tifosi) si siano presentati alla manifestazione con quella mentalità del "siamo umili e tutti i nostri avversari sono pericolosi". Per questa ragione io tifo Inghilterra, non perchè voglio tradire la mia Nazione (non lo farei mai...anche se di motivi per farlo ne avrei a camionate) ma perchè si è presentata al Mondiale con l'idea di vincerlo (e loro sono da ben più di n°26 anni che non lo vincono...) e non lo nascondono. Beh! loro agli ottavi ci sono arrivati e la partita che "contava" l'hanno vinta. A noi (come Italia) bastava un pareggio nella partita che "contava" per andare avanti...
Ora si pensa: "Ah! ma se non vincono poi la figura di m.rda la fanno anche loro!", Beh! sapete la mia risposta? Chi se ne frega! Gli atleti Inglesi sanno di essere lì per vincere e usciranno perchè saranno battuti da un avversario più forte e non dalla "paura" di perdere la partita!
Ho usato il termine "paura" perchè è diventato l'alibi più spendibile che la "Truppa Italiana" ha usato per giustificare la figuraccia rimediata in Africa.
Non ho mai visto come una colpa quello il provare a vincere (e perchè no, anche a stravincere...) mentre lo sport in Italia spesso ragiona in senso opposto. Non significa non aver rispetto dell'avversario, ma semplicemente mettere la consapevolezza dei propri mezzi, che mi dispiace dirlo, non può essere pari a quello degli atleti della Nuova Zelanda (nel caso dell'Italia calcistica).
Questa situazione (ahime!) la sta vivendo anche la Pallavolo e da qualche anno anche il Basket. In questi due sport avevamo raggiunto l'eccellenza (nella pallavolo in modo più marcato) e oggi invece siamo dei "poveri nobili". Nel caso della pallavolo ci troviamo che a Settembre avremo il maggior evento di questo sport in casa nostra e con una Nazionale Italiana che è alla ricerca del "gruppo". Non so Voi, ma a sentire questa parola io mi sto già toccando, visto come andato il Calcio...
Insomma, per incanto, vorremmo stupire tutti diventando i Campioni davanti al nostro pubblico...NON FUNZIONA COSI'! a volte capita, ma non si può vincere sempre e solo per le "coincidenze" che a volte fanno sì che la "Cenerentola" diventa una "Regina".
Vincere, per me, richiede un progetto. Vincere "per caso" è un concetto che non mi apparatiene perchè se poi si analizza "razionalmente" il risultato e non nell 'esaltazione emozionale del momento si scopre che ci sono tante eccellenze (in termini di uomini e gioco) che hanno "girato" nel percoso che porta ad una vittoria da "Cenerentola".
Infatti la Federazione della Pallavolo Italiana, in ritardo madornale, solo da quest'anno (la figura di m.rda agli ultimi Europei ha aiutato...) ha istituito veri progetti di "sostegno" per la crescita di gruppi giovanili (Club Italia, UNDER 23) e una reale volontà di seguire i ragazzi più capaci nel cammino in questo sport.
Questo progetto oggi non ci darà nessun beneficio ai Mondiali a Settembre ma vede lontano e prova a mettere un movimento nell'ottica di migliorarsi. Questo lavoro non significa vincere, ma lavorare in quell'ottica. Dico questo perchè i progetti nello sport pare che debbano dare risultati sempre e subito. L'Internazionale FC per vincere una Coppa Campioni ha speso milioni di Euro e ci ha impiegato un po' di anni...quando ha ottenuto il risultato, (forse) l'ha fatto con l'allenatore che aveva l'idea più chiara nel "progetto".
Questo post lo scrivo perchè spesso la comunicazione ci esalta quando lo sport italiano ottiene risultati di eccellenza ma poi non spiega (bene) come quel successo sia stato costruito. Chi prova ad indagare scopre che spesso non c'è nessun progetto o strategia in quel successo ma semplicemente la volontà (questa veramente "eroica") che alcuni atleti o staff tecnici applicano nel provare a raggiungere la vittoria o l'eccellenza.
Ora il calcio fa come la pallavolo qualche anno fa, riparte da un progetto che sia chiama Prandelli. Peccato che Prandelli parte dal nulla perchè le recenti uscite della Nazionale UNDER 21 non hanno prodotto molto (chissà perchè la Nazionale ha vinto nel 2006...guardate il curriculum della UNDER 21 prima del Mondiale 2006...1998-2000: Campione / 2000-2002: Semifinale / 2002-2004: Campione... e poi sembra tutto "casuale"...) ed allora il suo rischio è quello di lavorare ad un "progetto" che non darà risultati e come sappiamo bene tutti quando qualcosa non funziona il primo a mettreci la "testa" è l'allenatore. Speriamo che la Federazione resista alla tentazione...