VUOI PROVARE LA PALLAVOLO ? :)

Se avete amici, compagni che vogliono provare la pallavolo o semplicemente conoscere un nuovo contesto in cui farla, la Fenice 3DM è lieta di dare loro questa opportunità! :) La richiesta è rivolta ad atleti tra i 17-21 anni e di sesso maschile. La richiesta oltre ad essere rivolta a chi già fa parte di questa Società è aperta anche a tutti coloro che passano su questo sito! :) (Se qualcuno vuole dei chiarimenti, è possibile usare le procedure per comunicare sul Blog descritte nella colonna di SX).

venerdì 16 aprile 2010

Errare è umano, perseverare è diabolico.

E' un noto modo di dire ed è anche uno di quelli che mi piace di più. Il motivo penso venga dal termine"diabolico" che a me cattura molto.
Mentre un altro modo di dire che mi è capitato di ascoltare, sempre sul tema dell'errore, è anche quello che dice pressapoco così: "L'unico che non sbaglia è quello che non fa nulla!". Premetto che non sono un estimatore di proverbi o affini perchè la mia carente capacità di ricordo mi farebbe fare la figura, nella eventualità che la dovessi proporre, quella di chi ti racconta una barzelletta e non si ricorda il finale ed allora non sai se picchiarlo o riderci su per consolarlo... :)
Come è abbastanza intuibile questo post tratta di errori, un "soggetto" che ci segue sempre e che sta sempre dietro l'angolo dal primo momento che noi interagiamo con l'ambiente circostante. Gli errori sotto questo aspetto sono "democratici", TUTTI ne siamo soggetti senza nessuna distinzione di età, sesso, ceto, ecc. Ricordo anche che si fa molto lavoro per correggere gli errori e a volte anche in maggior misura di quanto se ne usa per imparare. Ricordo anche che un errore lo si può risolvere ma nel momento che si decide di fare un progresso è quasi inevitabile che si ripresenteranno.
Insomma dal mio punto di vista è un "cliente" con il quale dobbiamo sempre misurarci e spesso il nostro obiettivo è contenerlo più che annullarlo. Questo riguarda gli errori nel loro aspetto più generale, ma dato che questo blog parla di pallavolo provo a entrare un po' più nello specifico.
Quando c'è un errore nella pallavolo? Mi verrebbe da dire sempre! :) Può essere tattico, tecnico, organizzativo, nell'approccio emotivo. Questi sono i primi che mi vengono in mente e mi sembra che raccolgano già una bella percentuale sul totale di errori che si possono produrre nel fare pallavolo.
La pallavolo è uno sport dove si fanno molti errori, il motivo è da individuare nel suo sistema di gioco che prevede spostamenti in campo, costruzioni di gioco con azioni senza palla ferma, interazione tra giocatori e, ma incidono maggiormente ad alto livello, scelte tattiche/tecniche definite dal Coach.
Definito che non possiamo eliminare ma semplicemente ridurre il numero degli errori provo a dare qualche personale rimedio al contenimento di questo problema. Sono idee mie e certamente qualcuno potrebbe non essere d'accordo ma a volte a me basta che portino a pensare chi le legge.
1) Migliorare la nostra abilità tecnica. Se eseguo un palleggio, bagher, schiacciata, battuta in modo non efficiente le mie possibilità di errore sono molto superiori ad uno che invece ha una abilità nel controllo dei suddetti fondamentali. Avere controllo ci consente di aumentare la nostra sicurezza nel compiere questi gesti, dandoci il beneficio di maggiori possibilità di ottenere un buon risultato anche quando la situazione ci farebbe presupporre il contrario.
2) Abituarsi a lavorare/pensare con concentrazione. "L'uomo" è per sua natura una macchina che tende a ottenere il risultato facendo il minimo sforzo e per assurdo questo problema si avverte maggiormente quando acquisiamo una buona abilità (la sicurezza ci serve ma a volte è "ingannevole") nel fare le nostre azioni. Quando qualcosa ci sembra facile a quel punto ci sembra "inevitabile" che quello che faremo ci darà un risultato positivo. NON è così! La pallavolo è uno sport di situazione e come noto ha pure la "palla tonda", questi sono due buoni motivi percui NON bisogna mai pensare che l'azione facile nella nostra elaborazione mentale lo sia davvero anche nella pratica. Al "facile" preferisco il termine "naturale" con il quale posso dire che un atleta fa qualcosa bene ma non è detto che poi lo farà sempre!
3) Questa sono certo che non piacerà ma per me è così. Applicare metodicamente le indicazioni di chi ha il compito di istruirci o di chi ha l'esperienza per dare indicazioni utili a risolvere gli errori. L'ho messo generico perchè nessuno nasce "imparato" ed allora se qualche giocatore si sente preso in causa io lo tranquilizzo dicendo che una cosa simile la passano anche gli allenatori, dirigenti, custodi di palestre, ecc. Questo travaso di nozioni da allenatore-giocatore (il caso che ci riguarda maggiomente) ovviamente presuppone un po' requisiti. Tra i tanti che si possono mettere per me c'è ne è uno determinante e fondamentale. La fiducia reciproca sempre (se la mette solo l'allenatore o il giocatore allora si "bara"). Far pendere questo fattore per motivi legati a risultati, azioni/parole, affinità caratteriali o di mentalità per me è un errore. Non è una difesa agli allenatori, perchè lo vediamo tutti che la realtà sportiva invece si muove in questo senso, ma nel mio caso non mi piace subirla perchè tutti fanno così ed allora la dovrei accettare incondizionatamente. Nel mio piccolo provo a "limitare" questo effetto mettendo la cosa che in fondo ci accomuna tutti...la passione per la pallavolo a prescindere da tutte le differenze che ci possono essere tra noi.
4) Abituarsi a fare "benissimo" le cose semplici. Le più difficili sono quelle che spesso si ricordano maggiormente...proprio perchè spesso di sbagliano! :) Puntare al difficile è importante, mostra la nostra volontà di migliorarci ma dobbiamo anche fare i conti con le capacità che abbiamo e se questa crescita è veramente il caso di affrontarla in quel momento. La logica dei risultati spesso ci fa "correre" sotto questo aspetto ma è un tipico caso di errore "diabolico", stando al titolo del post! :) Accettiamo che la crescita è un percorso che per alcuni è veloce (ma qui Madrenatura ci mette la mano...) per altri invece è più lunga ed in alcuni casi anche più mpegnativa. In sintesi, penso sia importante raggiungere una eccellenza nel "facile" e poi avvicinarci progressivamente al "difficile" in modo che quando ci troveremo in difficoltà una soluzione efficace (magari scontata) l'avremo e questo potrebbe non darci il beneficio sperato (il punto) ma ci permette di non regalarlo al nostro avversario senza che Lui faccia nulla per ottenerlo.
Non escludo che avendo tempo e pensandoci se ne possano trovare altri ma questi già li ritengo un valido "cocktail" come terapia per ridurre gli errori.
In tutti i punti NON ho fatto riferimenti a casi riguardanti 3DM o altro, me ne sono guardato bene, perchè è evidente che fare errori riguarda anche l'allenatore. :)
Questo post per ovvie esigenze di lunghezza l'ho sintetizzato in alcuni aspetti, pertanto quello che ho scritto sono temi generali che ovviamente possono non comprendere le tante varianti che il rapporto tra le persone produce inevitabilmente ma non per questo credo che ne riducano il loro valore positivo.


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